mercoledì 8 giugno 2016

...nata per il popolo, voce poderosa
che s'impone e s'innalza incontenibile per forza
di penetrazione e di comprensione, ha bisogno di un campo
vasto e sconfinato, senza costrizioni e senza restrizioni, 
per dire a tutti la parola che educa, nobilita e ingentilisce.

Alessandro Vessella



Origini ed evoluzione

Il termine banda deriva dal latino medioevale bandum e indicava l'insegna che distingueva i vari corpi di soldati che si riunivano sotto la stessa insegna per marciare. Solo col Rinascimento il termine "banda" assume il significato di un gruppo musicale strumentale per fare musica.
Oggi "banda" designa, in genere, un complesso formato da strumenti a fiato e percussioni, in grado di suonare sia in ambienti chiusi che all'aperto.

Banda musicale del 1846

Alessandro Vessella

Nato ad Alife (CE) (1860-1929) è il più rappresentativo caposcuola della banda italiana.


Alessandro Vessella
Dopo aver vinto nel 1885 il concorso per direttore della Banda Comunale di Roma, iniziò una frenetica attività con lo scopo di portare il suo contributo per una migliore organizzazione della banda.
Dopo uno studio attento di diverse partiture e della tecnica di tutti gli strumenti a fiato, iniziò a gettare le basi per una riforma organica dividendoli per famiglie.
Egli distinse tre pilastri su cui fondare la sua concezione di strumentazione: la famiglia dei clarinetti, quella dei sax e quella dei flicorni; in questo modo si dava completezza di suono ad ogni sezione timbrica.
Vessella fu intuitivo nel dividere i timbri chiari da quelli scuri. Nella sua idea riformatrice era presente un punto importante e determinante ovvero che l'effetto fonico della composizione, che si andava a trascrivere per banda, non doveva dissimilare dal modello originale e doveva corrispondere all'idea orchestrale realizzata dal compositore.
Per proseguire questo obbiettivo Vessella costruì quasi una partitura ideale proporzionando il numero degli strumenti presenti negli organici strumentali per fiati equilibrando il loro utilizzo. Sostituì molti strumenti considerati inutili come ad esempio il serpentone, l'oficleide, rimpiazzandoli con altri. La famiglia dei sassofoni diventò determinante nell'idea riformatrice del Vessella poiché grazie al suo timbro risultava creare una buona amalgama fra strumenti con diverse caratteristiche timbriche come, ad esempio, i legni con gli ottoni e con la famiglia dei flicorni.  
Le sue trascrizioni vengono eseguite ancora oggi dalle numerose "Bande da giro" del meridione, anche se l'organico si è lentamente ridotto e quindi le stesse trascrizioni necessitato di piccole modifiche!   


Un esempio di strumentazione effettuato da Vessella, il Minuetto dalla sinfonia in MIb di J.Haydn, lo si può visionare cliccando sull'icona.



Il suo primo concerto fu una vera e propria rivoluzione suscitando grande clamore sia per la scelta del programma, sia per le strumentazioni adottate che si basavano sui principi che abbiamo in precedenza sottolineato.
Il pubblico e la critica non gradirono le proposte di cambiamento adottate da Vessella, ma nonostante ciò furono approvate dalla Commissione.

Parallelamente all'attività direttoriale, Vessella sviluppò quella di studioso scrivendo quelle opere che diventeranno dei capisaldi della sua riforma. già dal 1891 aveva iniziato le pubblicazioni tra le quali "Studi di Strumentazione per Banda" e la "Banda".

Compose in maggioranza marce ed inni e lavori di tipo sinfonico o da concerto, mentre per quanto riguarda la sua attività di trascrittore, raggiunse più di 559 titoli. Il brano più importante e significativo della sua produzione è sicuramente la composizione della "Rapsodia Britannia" scritta nel 1903 in Inghilterra in onore del Re Eduardo VII. Tale opera si può visionare e ascoltare cliccando sulle rispettive icone nella rielaborazione di Alessandro Celardi.
I brani più importanti che Vessella trascrisse e fece eseguire, provenivano dalla grande produzione di autori come: Beethoven, Brahms, Listz, Mendelsshon, Mozart, Schubert, Schumann, Strauss, Weber, Wagner. Di Wagner si può ascoltare l'ouverture dall'opera "I maestri cantori". 

Queste composizioni sinfoniche andavano ad amalgamarsi con il repertorio Italiano, riuscendo a creare un equilibrio fra queste parti permettendo che il pubblico accettasse l'introduzione di tali novità. 

Esempio Italiano è la trascrizione della Grande Marcia dal "Mosè" di G. Rossini che si può visionare, insieme alla marcia dal "Ernani" di G. Verdi.






Inoltre si possono visionare sia il video che le prime pagine della partiture della Sinfonia del "Guglielmo Tell" di Rossini.



Già dal 1891 aveva iniziato le pubblicazioni tra le quali "Studi di Strumentazione per Banda" e la "Banda", quest'ultimo fu il primo studio approfondito sulle origini e sull'evoluzione degli organici bandistici e dei loro repertori.





La città natia lo ricorda così.....

Alife ricorda Vessella



martedì 7 giugno 2016

Ernesto & Gennaro Abbate

La fine dell'ottocento ed in modo particolare i primi del novecento fu un momento particolarmente ricco ed esaltante per il mondo della banda, poiché tanti musicisti contribuirono con la loro professionalità e con la loro preparazione a continuare l'opera riformatrice di Vessella. tra questi i due grandi Maestri e fratelli Ernesto e Gennaro Abbate.

Ernesto Abbate (1881-1934) approdato sul podio della banda di Squinzano nel 1919, egli realizzò in pieno la riforma strutturata ed attuata dal Vessella.

Egli elaborò infatti, un repertorio adatto e capace di utilizzare al meglio l'insieme timbrico di un organico di 70 elementi, facendo diventare il complesso bandistico di Squinzano l'emblema dell'avanguardia musicale.
Tant'è  che nel 1929 la banda partecipò ad una delle più ambite competizione italiane per bande, tenutasi a Bologna, eseguendo la "Sagra dei fiori" (E. Abbate) e una fantasia della "Traviata" (G. Verdi) in una strumentazione e dirette dallo stesso Abbate.
La commissione dichiarò la banda di Squinzano fuori concorso per palese ed evidente superiorità rispetto agli altri concerti presenti alla manifestazione.

Del Maestro Abbate si eseguono ancora oggi le trascrizioni di "Barbiere di Siviglia" di Rossini, "Rigoletto", "Aida" e "Trovatore"di Verdi, "Madama Butterfly" di Puccini e tante altre.


 Trascrizioni destinate ad organici ampi e completi, tanto da notare la presenza dei Piccoli in LA e MI b, 2 clarinetti bassi e di un contrabbasso e contrabbasso ad ancia oltre che la famiglia dei Sassofoni al completo. E' possibile visionare alcune pagine dal Trovatore cliccando sull'icona PDF.








La sua "Sagra dei fiori" composta nel 1924 prevedeva un organico che rispecchiava pienamente le indicazioni vesselliane, un organico che ci fa comprendere come la riforma vesselliana abbia avuto il suo peso nella cultura bandistica italiana.

 Anche per la Sagra dei fiori è possibile visionare alcune pagine e ascoltarne l'audio eseguita dalla banda della Polizia di Stato diretta dal M° Fulvio Creux.










Recentemente questo capolavoro è stato revisionato e adattato per symphonic band da Alessandro Celardi ed eseguita dall'orchestra di fiati del Liceo "Antonio Rosmini" di Rovereto diretta dal M° Andrea Loss, durante il WMC Word Music Contest 2013 di Kerkade in Olanda.


A questa composizione ne sono succedute altre come "Canto d'Eroi", "La principessa lontana", e tante altre musiche in tempo di marcia, dei veri e propri capolavori che nessun altro oltre al fratello Gennaro Abbate, seppe eguagliare.
Nasce così la marcia sinfonica!
Uno stile unico che contrastava con l'impiego che la banda ne avrebbe fatto, visto che fino ad allora per marciare si usavano ritmi militari trionfali o funebri.
Da ricordare la celebre "A Tubo!", , "Bella Madonna", "Ninì la capricciosa" i " Gliadiatori"e "Cettina Biricchina". Di quest' ultima  possiamo vedere il video.


A lui il merito di saper coniugare gli stili compositivi della musica colta al più popolare impiego della banda.
Possiamo visionare la partitura ed ascoltare lo scherzo marciabile "Fa, Re, Do, Si".



Nel 1932 il Maestro si ammala e nel 1933 egli stesso affidò la direzione della banda di Squinzano al fratello maggiore Gennaro (1874-1950).
Affermato direttore d'orchestra, lavorò in diversi teatri italiani ed europei, si recò in Russia nelle città di Karkov e Pietroburgo, dove in occasione della visita di Vittorio Emanuele III allo Zar Nicola II fu rappresentatala sua opera "Matelda".
Nel 1934 sostituì il fratello sul podio della banda di Squinzano e da allora iniziò la sua opera di trascrittore, tra cui ricordiamo "Siberia" di U. Giordano, "la Rondine" di G. Puccini, "Wally" di A. Catalani, "Mefistofele" di A. Boito e "Kovantchina" di Musorgskji, anche queste ancora oggi eseguite.
Anche il Maestro Gennaro Abbate compose numerose marce come "Cow boy", di cui possiamo visionare la partitura in PDF e ascoltarne l'audio,



"Chiaroscuri" ed altre, compresa "Quadro Romantico" considerata un poema sinfonico. 

Ecco un video di "Quadro Romantico"!!!



Egli compose in oltre l'opera comica dal titolo "Le tre grazie" di cui il Maestro stesso curò un sunto che veniva eseguito esclusivamente dalla banda di Squinzano.

Banda di Squinzano con Pietro Mascagni 















La città natale li ricorda così!


lunedì 6 giugno 2016

Nino Ippolito

Un altro importante compositore del panorama bandistico è il maestro Nino Ippolito che, per le numerose composizioni è divenuto socio onorario S.I.A.E.

Ippolito Nino, nome d'arte di Nicola,  (1922-2011) comincia a suonare la tromba a 4 anni, ben presto prende lezioni private dal Vice Maestro della banda cittadina Cosimo de Vincenti. A 16 anni entra a far parte della banda di Squinzano diretta dal Maestro Gennaro Abbate suonando il  flicorno baritono conosciuto come bombardino e oggi sostituito dall'euphonium.
 Continua a suonare come solista e Capobanda nei più prestigiosi concerti bandistici fino al 10 Ottobre 1982, anno in cui lasciò dopo 45 anni di carriera solistica, ma continuò quella compositiva.
Durante questo periodo si è dedicato alla composizione, alla strumentazione e agli arrangiamenti per banda.
La sua produzione è formata da: 2 messe solenni; 19 inni sacri; 31 marce funebri; 68 marce sinfoniche; 43 marce militari; 23 scherzi marciabili; 16 canzoni; 31 trascrizioni di opere liriche e 32 sinfonie.

Tra le sue composizioni più eseguite ricordiamo "Ligonziana" di cui scoltiamo un MP3,




"Melodiosa", di cui si possono visionare le parti staccate di ogni strumento in PDF vedere un video,




e "L'Orientale" in PDF e audio.



Tra le marce militari più eseguite ricordiamo "Ticinese" di cui abbiamo l'audio,





e "Ariete". Di quest'ultima possiamo visionare un video eseguita dalla banda della Polizia locale di Milano.



Per la sua fama melodica, la marcia sinfonica "Ligonziana" è stata eseguita in stile balcanico dalla Municipale Balcanica di cui si può vedere un video.