Alessandro Vessella |
Dopo aver vinto nel 1885 il concorso per direttore della Banda Comunale di Roma, iniziò una frenetica attività con lo scopo di portare il suo contributo per una migliore organizzazione della banda.
Dopo uno studio attento di diverse partiture e della tecnica di tutti gli strumenti a fiato, iniziò a gettare le basi per una riforma organica dividendoli per famiglie.
Egli distinse tre pilastri su cui fondare la sua concezione di strumentazione: la famiglia dei clarinetti, quella dei sax e quella dei flicorni; in questo modo si dava completezza di suono ad ogni sezione timbrica.
Vessella fu intuitivo nel dividere i timbri chiari da quelli scuri. Nella sua idea riformatrice era presente un punto importante e determinante ovvero che l'effetto fonico della composizione, che si andava a trascrivere per banda, non doveva dissimilare dal modello originale e doveva corrispondere all'idea orchestrale realizzata dal compositore.
Per proseguire questo obbiettivo Vessella costruì quasi una partitura ideale proporzionando il numero degli strumenti presenti negli organici strumentali per fiati equilibrando il loro utilizzo. Sostituì molti strumenti considerati inutili come ad esempio il serpentone, l'oficleide, rimpiazzandoli con altri. La famiglia dei sassofoni diventò determinante nell'idea riformatrice del Vessella poiché grazie al suo timbro risultava creare una buona amalgama fra strumenti con diverse caratteristiche timbriche come, ad esempio, i legni con gli ottoni e con la famiglia dei flicorni.
Un esempio di strumentazione effettuato da Vessella, il Minuetto dalla sinfonia in MIb di J.Haydn, lo si può visionare cliccando sull'icona.
Il pubblico e la critica non gradirono le proposte di cambiamento adottate da Vessella, ma nonostante ciò furono approvate dalla Commissione.
Parallelamente all'attività direttoriale, Vessella sviluppò quella di studioso scrivendo quelle opere che diventeranno dei capisaldi della sua riforma. già dal 1891 aveva iniziato le pubblicazioni tra le quali "Studi di Strumentazione per Banda" e la "Banda".
I brani più importanti che Vessella trascrisse e fece eseguire, provenivano dalla grande produzione di autori come: Beethoven, Brahms, Listz, Mendelsshon, Mozart, Schubert, Schumann, Strauss, Weber, Wagner. Di Wagner si può ascoltare l'ouverture dall'opera "I maestri cantori".
Queste composizioni sinfoniche andavano ad amalgamarsi con il repertorio Italiano, riuscendo a creare un equilibrio fra queste parti permettendo che il pubblico accettasse l'introduzione di tali novità.
Esempio Italiano è la trascrizione della Grande Marcia dal "Mosè" di G. Rossini che si può visionare, insieme alla marcia dal "Ernani" di G. Verdi.
Inoltre si possono visionare sia il video che le prime pagine della partiture della Sinfonia del "Guglielmo Tell" di Rossini.
Già dal 1891 aveva iniziato le pubblicazioni tra le quali "Studi di Strumentazione per Banda" e la "Banda", quest'ultimo fu il primo studio approfondito sulle origini e sull'evoluzione degli organici bandistici e dei loro repertori.
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