martedì 7 giugno 2016

Ernesto & Gennaro Abbate

La fine dell'ottocento ed in modo particolare i primi del novecento fu un momento particolarmente ricco ed esaltante per il mondo della banda, poiché tanti musicisti contribuirono con la loro professionalità e con la loro preparazione a continuare l'opera riformatrice di Vessella. tra questi i due grandi Maestri e fratelli Ernesto e Gennaro Abbate.

Ernesto Abbate (1881-1934) approdato sul podio della banda di Squinzano nel 1919, egli realizzò in pieno la riforma strutturata ed attuata dal Vessella.

Egli elaborò infatti, un repertorio adatto e capace di utilizzare al meglio l'insieme timbrico di un organico di 70 elementi, facendo diventare il complesso bandistico di Squinzano l'emblema dell'avanguardia musicale.
Tant'è  che nel 1929 la banda partecipò ad una delle più ambite competizione italiane per bande, tenutasi a Bologna, eseguendo la "Sagra dei fiori" (E. Abbate) e una fantasia della "Traviata" (G. Verdi) in una strumentazione e dirette dallo stesso Abbate.
La commissione dichiarò la banda di Squinzano fuori concorso per palese ed evidente superiorità rispetto agli altri concerti presenti alla manifestazione.

Del Maestro Abbate si eseguono ancora oggi le trascrizioni di "Barbiere di Siviglia" di Rossini, "Rigoletto", "Aida" e "Trovatore"di Verdi, "Madama Butterfly" di Puccini e tante altre.


 Trascrizioni destinate ad organici ampi e completi, tanto da notare la presenza dei Piccoli in LA e MI b, 2 clarinetti bassi e di un contrabbasso e contrabbasso ad ancia oltre che la famiglia dei Sassofoni al completo. E' possibile visionare alcune pagine dal Trovatore cliccando sull'icona PDF.








La sua "Sagra dei fiori" composta nel 1924 prevedeva un organico che rispecchiava pienamente le indicazioni vesselliane, un organico che ci fa comprendere come la riforma vesselliana abbia avuto il suo peso nella cultura bandistica italiana.

 Anche per la Sagra dei fiori è possibile visionare alcune pagine e ascoltarne l'audio eseguita dalla banda della Polizia di Stato diretta dal M° Fulvio Creux.










Recentemente questo capolavoro è stato revisionato e adattato per symphonic band da Alessandro Celardi ed eseguita dall'orchestra di fiati del Liceo "Antonio Rosmini" di Rovereto diretta dal M° Andrea Loss, durante il WMC Word Music Contest 2013 di Kerkade in Olanda.


A questa composizione ne sono succedute altre come "Canto d'Eroi", "La principessa lontana", e tante altre musiche in tempo di marcia, dei veri e propri capolavori che nessun altro oltre al fratello Gennaro Abbate, seppe eguagliare.
Nasce così la marcia sinfonica!
Uno stile unico che contrastava con l'impiego che la banda ne avrebbe fatto, visto che fino ad allora per marciare si usavano ritmi militari trionfali o funebri.
Da ricordare la celebre "A Tubo!", , "Bella Madonna", "Ninì la capricciosa" i " Gliadiatori"e "Cettina Biricchina". Di quest' ultima  possiamo vedere il video.


A lui il merito di saper coniugare gli stili compositivi della musica colta al più popolare impiego della banda.
Possiamo visionare la partitura ed ascoltare lo scherzo marciabile "Fa, Re, Do, Si".



Nel 1932 il Maestro si ammala e nel 1933 egli stesso affidò la direzione della banda di Squinzano al fratello maggiore Gennaro (1874-1950).
Affermato direttore d'orchestra, lavorò in diversi teatri italiani ed europei, si recò in Russia nelle città di Karkov e Pietroburgo, dove in occasione della visita di Vittorio Emanuele III allo Zar Nicola II fu rappresentatala sua opera "Matelda".
Nel 1934 sostituì il fratello sul podio della banda di Squinzano e da allora iniziò la sua opera di trascrittore, tra cui ricordiamo "Siberia" di U. Giordano, "la Rondine" di G. Puccini, "Wally" di A. Catalani, "Mefistofele" di A. Boito e "Kovantchina" di Musorgskji, anche queste ancora oggi eseguite.
Anche il Maestro Gennaro Abbate compose numerose marce come "Cow boy", di cui possiamo visionare la partitura in PDF e ascoltarne l'audio,



"Chiaroscuri" ed altre, compresa "Quadro Romantico" considerata un poema sinfonico. 

Ecco un video di "Quadro Romantico"!!!



Egli compose in oltre l'opera comica dal titolo "Le tre grazie" di cui il Maestro stesso curò un sunto che veniva eseguito esclusivamente dalla banda di Squinzano.

Banda di Squinzano con Pietro Mascagni 















La città natale li ricorda così!


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